Adesso non ci restano da mangiare che le lacrime di coccodrillo». Sentenza senza appello uscita dalla bocca di una signora colpevole d’avere ingurgitato, tra Natale e Capodanno, quanto il fabbisogno medio, annuo, di una famiglia. Bevande escluse. Lei forse avrà esagerato ma sembra non sia la sola stando ai dati impietosi che assalgono gli italiani al ritorno dalla grande bouffe: 2 chili in più procapite, frutto dell’assunzione (globale) di ventimila chilocalorie extra, tragicamente combinate con la sedentarietà e il consumo di alcolici.
Un incubo sottoforma di 80 milioni di bottiglie di spumante, di cento milioni di panettoni e pandori, di ventimila tonnellate di pasta, di cinque milioni di chili di cotechino. E meno male che c’era la crisi a mettere un freno.L’Italia si mette a dieta. Ora che la tragedia è compiuta, che i pantaloni buoni a dicembre non calzano più, che il sottomento si fa direttamente collo, l’Italia corre ai ripari nel modo più controproducente: digiunando. Anche perché, quando questo stato ha fine e non può essere altrimenti, tutto torna con gli interessi. Stessa filosofia per coloro che alle brutte si affidano ai guru delle star, alle riviste patinate, alle promesse del riduci-subito-senza-fatica. Basta navigare su Internet per scoprire quanto è facile dimagrire sulla carta.
E ci sono i tifosi dell’una o dell’altra dieta che si danno battaglia: Charlene Wittstock, principessa di Monaco, prima delle nozze si è rimessa in forma con la Dieta Tisanoreica, metodo basato sulla tradizione erboristica della decottopia, vale a dire tante tisane. Di contro un’altra principessa, Kate Middleton, magra com’è, sempre prima della nozze si è affidata alla dieta Dukan che impazza negli Stati Uniti, regime iperproteico per le fasi «d’attacco» all’adipe. Un attacco mediatico senza precedenti è quello che salta più agli occhi visto che il il dietologo francese Pierre Dukan salirà a bordo di una nave da crociera per un viaggio all’insegna del benessere nel Mediterraneo e nell’Oceano Atlantico. In crociera con il nutrizionista, recita lo slogan, per tornare in forma dopo le vacanze di Natale. Ammesso che si abbiano ancora giorni liberi da scontare.
Nel fatato mondo per sognare c’è persino chi garantisce il dimagrimento senza dieta con la palestra in casa Gymnhouse. Lei, Laurel House ci ha fatto un business grazie al libro di successo che insegna come ottenere lo stesso fisico dei divi di Hollywood che poi sarebbero suoi clienti, da Demi Moore a Madonna passando per Naomi Watts che poi tanto bisogno di cure non sembrano avere. Il segreto sta nell’abbinare l’uso della tv alla perdita di peso, un po’ come fece negli anni Ottanta Jane Fonda inventandosi l’aerobica. Ma se lì c’erano ore di fatica autentica, qui si può smaltire una fetta di panettone da 300 calorie in trenta minuti di piegamenti sulle braccia e per una porzione di cannelloni da 360 calorie, altri 30 minuti di cardio boxe. Tutto a corpo libero e tutto con il personal trainer virtuale che corregge errori.
Ma, invece di parlaredi diete, non sarà meglio parlare di stile di vita? Ne è convinto Gianfranco Comanducci, vicedirettore generale della Rai, fisico asciutto, gran sportivo: «Non si tratta di perdita di chili ma di salute. Il cibo è medicina se ben usato. Mangiando in modo corretto ci si sente meglio, si dorme meglio, “ci si sveglia svegli” e non si sente più il bisogno di ingerire alimenti che fanno male. Carni bianche, pesce a volontà, frutta e verdura più colorata possibile e sport, basta il movimento all’aria aperta più che al chiuso di una palestra; alla portata di tutti. È uno stile di vita che fa sentire bene e consente di combattere l’invecchiamento e assicurare lucidità a lungo».E c’è anche chi si sente bene con i suoi chili di troppo. È il caso della cantante Adele: «Non mi piace andare in palestra, mentre mi piace parecchio mangiare e bere. Non faccio musica per gli occhi. Faccio musica per le orecchie». E se ci crede una cantante del suo calibro, bisogna rifletterci.
Fonte: www3.lastampa.it
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